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Ti ho immaginata per ore, ritornare a casa
con la tua solita espressione
come se non te ne fossi mai andata
e la morsa dell’assenza,
non mi avesse neppure toccata.

Ho fotografato negli occhi
l’azzurro del tuo sorriso
libero spazio all’orrizonte
limpido tratto di vita ferita
mio immenso punto di forza.

Voglio tenere nei ricordi
lo sguardo immobile che avevi
quando scrutavi nei miei pensieri.
Potevo essere dovunque
ma tu, mi raggiungevi sempre.

Sai, ho scelto di aspettarti
accanto al portaombrelle dell’entrata,
proprio come facevi tu
quando con la stessa speranza,
mi attendevi per ore.

Sentirò l’eco dei tuoi passi
incedere debolmente lungo i gradini
uno dopo l’altro, colmeranno la distanza,
la porta si aprirà senza difesa
e la tua presenza, ancora una volta,
illuminerà il pallore del mio volto.

Finalmente! Urlerò.
Troverai forse nella mia voce
una puntina di rancore
ti chiederà dove sei stata
perché ci hai messo tanto.

Ma poterti ancora vivere,
tenerti fra le braccia
respirare il mondo con te dentro,
cancellerà i segni del tempo
e i solchi che le lacrime,
hanno lasciato sulla pelle.

Mi abbraccerai con gli occhi nel cuore
e tutto il freddo che adesso mi percuote,
cadrà come cadono le notti
quando l’alba accende il giorno.

Ti ho immaginata per ore, ritornare a casa.
Con coraggio, ostinazione.

Ci vuole tempo.
Solo tempo, mi ripeto.

E arriverai.

Simo