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Seguo da anni una rassegna stampa che ha due caratteristiche per me importantissime: è improntata ad ironia spesso dissacratoria e non incasella fatti e protagonisti nella lista dei buoni e dei cattivi secondo le tendenze politiche.

Certo non è perfetta, anche perché per un quarto si occupa di calcio e per un quarto di pornografia o quasi, porcherie comunque. In compenso gli articoli proposti sono tutti interessanti, le previsioni sono quasi sempre esatte ed ogni tanto ci scappa pure qualche scoop.

Molto meno, onestamente quasi mai, leggo il vano filosofeggiare di analisti pensosi.

Inoltre seguo, come tutti, un paio di telegiornali al giorno e sono abbonata da decenni al più importante settimanale italiano.

E allora?

Allora mi manca lo scambio di opinioni, verbale possibilmente.

Ad esempio che dite del tizio che pochissimo tempo fa ha lanciato la proposta di impedire agli anziani di votare, sostituendo le loro scelte con quelle dei sedicenni? La ragione addotta è che con il voto si costruisce il futuro, futuro che noi vecchi non vivremo. Inoltre (ed è vero) non sempre – quasi mai – recepiamo i cambiamenti e comunque raramente ne intuiamo a volo la portata.

I ragazzi invece…

I ragazzi invece non hanno ancora la base culturale per valutare le conseguenze di talune scelte. E per favore non attaccate con la evanescente cultura di un gruppo dirigente che ha sostituito le solite Dio-patria-libertà, Fratellanza-e-solidarietà et similia con un vivace Vaffa e Onestà-onestà. Sorvolate, per favore, perché mi dareste automaticamente ragione:

La mancanza di Cicerone, Aristotele, Teorema di Pitagora e De bello gallico si sente, e non solo nel ripudio del congiuntivo; se ne rendono conto anche alcuni ministri e senatori.

Ed infatti, sin dal primo apparire sulla scena politica di questa povera Italia dissestata, si distinse fra loro una romana de Roma, una femminazza urlante con una gestualità probabilmente ispirata dal tizio che faceva Pierino a cinema.

A vederla, a sentirla, io… io… Sorvoliamo!

Beh, la creatura, palesemente toccata dalla grazia divina, si è iscritta all’università ed in quattro e quattro otto si è laureata.

I tempi tecnici? Valevano per la mia, la vostra laurea, ora son superati. Del resto l’agiografia di Di Pietro narra di cinque esami in quattro mesi, diritto privato compreso. Perciò non stiamo lì a formalizzarci.

Ah un momento… ho dimenticato di evidenziare che colui che ha avanzato la proposta del voto ai sedicenni non è un pischello perché è nato nel 1948.

 

Gabriella Pastorino