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Le quote rosa secondo me sono un’offesa alle donne. Sono nate perché, quando si valutano candidature o si stilano graduatorie politiche, si trascurano nomi femminili; così si obbliga chi compila liste ed elenchi a proporne una certa percentuale. Non sono del tutto convinta visto che in aziende, industrie, sindacati, concorsi, sempre più donne occupano con successo posti apicali.

Pienamente convinta invece sottoscrivo il concetto che per raggiungere tali posti una donna debba faticare il doppio o il triplo di un uomo. Le femministe, dandoci il voto, ci hanno dato l’Arma, sta a noi usarla bene e far rispettare i nostri diritti, rigorosamente ligie nel contempo ai nostri doveri.

Certo non si rispettano le donne quando le si usa come un oggetto qualsiasi. Si usano prostitute, arma vecchia ma non obsoleta, per creare scandalo e tentare di esautorare qualcuno, mirando persino a far cadere governi. Nihil sub sole novum, direte, ma irrita vedere anche donne di un certo spessore lasciarsi manipolare per meri fini carrieristici.

Recentemente ha occupato un posto di grande potere un politico che, concionando di cambiamenti e rivoluzioni morali, ha sventolato la bandiera del Potere alle donne: ha così esautorato due suoi avversari politici, chiamando due donne a sostituirli. Le signore son risultate tre, perché se Simona non ha trovato ostacoli, Marianna e Debora si sono accapigliate fra loro per l’ambita, inutile nomina.

In giorni perigliosi e tragici per tutti, questo balletto furbastro ha dato chiara la misura del valore (?) del politicante, ma ha tolto nel contempo credibilità a donne valutate come pedine e basta.

Si perdono nelle nebbie del passato Nilde Iotti ( fra coloro che stilarono la Costituzione), Tina Anselmi (prima donna ministro) Lina Merlin (che cancellò la vergogna della prostituzione protetta dallo Stato).

Si sono guadagnate un posto nei libri di storia quando l’espressione quote rosa non era ancora stata coniata.

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E, a proposito di donne che raggiungono i massimi livelli in campi importantissimi, parliamo un momento di Chiara.

L’altra sera in tv un tizio molto giovane, un cantante ricchissimo e noto, con protervia e malgarbo, riferendosi a Sala e alla signora Moratti, rispettivamente sindaco ed assessore di Milano, affermava di aspettare le loro scuse immediate per non so quale trascuratezza. Mentre mentalmente lo apostrofavo con Cretino buzzurro chi si crede di essere? i presenti al dibattito accennavano ad un suo ventilato impegno in politica.

– Nooo, non è possibile! e se lo votassero? Dopo le tragiche performance dei giovani ignorantissimi incompetenti stravotati nelle ultime elezioni, per le prossime mi aspetto liste di candidati seri, colti, preparati, laureati con magari pure un master.

Non mi turbano troppo sardine e perdigiorno vari: l’Italia ha un bel clima mite che invita alle passeggiate all’aperto, meglio se in gruppo e facendo un po’ di innocuo casino.

Ma questi, no. Dico “questi” al plurale perché il severo fustigatore di costumi ha sposato Chiara, un’imprenditrice che è la più importante influencer italiana.

Un esempio per intenderci: al nobile fine di eliminare la plastica, un industriale, magari non tanto nobile, ha creato delle borracce di alluminio glitterate in rosa e, dopo aver pagato una barca di soldi all’imprenditrice-influencer perché la promuovesse, ha messo in vendita la borraccia a 39 euro.

Chiara, bellissima, bionda, ha mostrata ai suoi milioni di followers come, quanto e quando lei la usa e la borraccia è andata esaurita in 50 minuti. Non scherzo, ve lo dico pure in inglese, a quel prezzo spropositato la borraccia è andata in sold out in meno di un’ora. Disperazione di chi non ha fatto in tempo ad accaparrarsela, e mentre ancora Chiara ed il marito fingevano di godersi la borraccia rosa glitterata, su ebay l’oggetto è arrivato a 81 euro.

Ed ancora: I Della Valle, creatori delle Tod’s, hanno “affidato” il loro marchio all’imprenditrice Chiara: salto del 14% delle Tod’s.in borsa.

Il marito giovane bello, tatuatissimo vagamente cantante, non è uno sprovveduto. Insieme i due giovani nei primi spaventosi mesi di pandemia hanno donato non so quante centinaia di migliaia di euro per far costruire un ospedale-covid; sono stati immediatamente imitati e le donazioni hanno raggiunto cifre stratosferiche. Il fine giustifica i mezzi e a loro è andato tutto il nostro plauso convinto ed un meritatissimo premio.

Magari abbiamo applaudito un po’ meno quando lui, tempo dopo, a bordo di un megabolide sportivo si è fermato in un quartiere meneghino ed ha lanciato nel vento mazzette di euro.

Speriamo che Chiara, giovane imprenditrice che tanto successo riscuote, riesca a tenere a freno i sogni di gloria e di potere del non geniale consorte.

Continua fra un altro po’… oh se continua…

Gabriella Pastorino

1 commento

  1. Enrica

    Le donne faticano ad arrivare in cima, ma nell’ultimo secolo gli uomini hanno perso terreno terribilmente, sono preoccupati. Credo sia la corretta chiave di lettura per interpretare i numerosi fatti di sangue che riguardano le donne. Le quote rosa sono un’offesa anche secondo me, una sorta di protezione che sottolinea l’inferiorità femminile. Un po’ come il protettore per le prostitute. Se pensiamo a quelle donne che indossano una divisa nell’esercito, nell’arma dei Carabinieri, nella Polizia, svolgendo il loro lavoro in luoghi dove le donne sono in netta minoranza, beh, credo se la cavino benissimo da sole!!

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