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Ricordo che mi aspettavi dal profondo del tuo cuore dove alloggiava la mia dimora. Io provavo a seguire i tuoi insegnamenti e a non staccarmi dal tuo amore.
Ricordo che mi aspettavi sull’uscio della porta: le tue mani leggere e delicate accarezzavano il mio petto. Io provavo a mantenere la tua fiducia con il mio affetto e il mio pensiero.
Ricordo che mi aspettavi per trasmettermi la tua gioia, la tua bellezza: stella della sera, luce del mattino. Io provavo a rispecchiarmi in te, come l’alba e il tramonto.
E… la sera non era lo scaldino a dare calore, era il tuo amore a riscaldare il mio cuore. Io provavo a sognare il tuo temperamento e il tuo umore.
Mamma,
potevi piangere o sorridere,
potevi darmi una carezza leggera e vivente,
potevi avere un cuore pieno di amore,
potevi avere una grande forza d’animo,
potevi essere brillante nel tramonto e luce all’alba,
“eri e resterai la vita della mia vita”.
Manteniamo unite
le nostre vite,
i nostri ricordi,
i nostri affetti,
i nostri cuori.
La nostra unione diventerà più forte, salda nella fede e nella speranza.
Mamma, “aspettami”, come hai sempre fatto.
Il tuo amatissimo “Tanino”.
Auguri a tutte le mamme.

Gaetano Rispoli, Presidente ANAIMA