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Ti ho sognata stanotte…
chissà cosa mi hai voluto dire,
non l’ho compreso,
ma mi è bastato vederti sorridere,
leggere nei tuoi occhi
che il dolore ha mollato la presa,
sapere che ora ci sei tu
accanto a quello che non molla la mia.

Qui, sulla terra,
ci siamo lasciate mano nella mano
tra lacrime, silenzi e impotenza,
mentre i tuoi occhi sostavano oltre la vita,
dentro quell’eternità che già abitavi.

Nel nostro qui e ora,
dentro il frastuono dei pensieri,
quando la paura assale improvvisa,
tu hai stretto la mano che credevo perduta,
il tuo sguardo ha ritrovato posto nel mio.
“Sei tu, Angy, aiutami”.

Hai incendiato di luce il mio buio
e mi sono sentita viva.
Questo sei ancora:
vita che cura.

Simona Guarino