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Per un motivo bello, felice, non ero a casa mentre iniziava e rapidamente si concludeva lo spoglio dei voti dei battipagliesi.

Mi piacerebbe dire frasi nobili tipo che non ero in ansia in quanto tutti i candidati a sindaco, tutti i candidati a consigliere sono creature superiori, intelligenti, disinteressate.

Ma dopo lo spartiacque dei mesi della non-vita, è caduto il velo gentile che, pur rendendomi più tonta che ingenua, mi impediva nel contempo di vedere le piccinerie più piccine, le meschinità più meschine. Ora le idee mi si fanno sempre più squallidamente chiare: certi zompi da un’ideologia ad un’altra pochi giorni prima di una tornata elettorale mi insospettiscono, come generalmente mi spiazzano i progetti nobili, megagalattici.

Ad esempio, quando si parlò di cascate di gerani multicolori che avrebbero resa Battipaglia simile ai meravigliosi paeselli austriaci…diciamo che sghignazzai. Al contrario, quando in questi giorni qualcuno si è battuto per dar albergo ad un albero nel centro città, me ne sono entusiasmata e son piena di ammirazione per chi se ne sta occupando fattivamente. Collaborerò con un piccolo obolo e soprattutto con la promessa di non toccare la pianta, visto che per aver i balconi ed il salotto pieni di verde debbo pregare qualcuno che se ne occupi: sono portatrice sana di un letale black thumb.

Le promesse ridondanti suonano di vuoto, mentre seguo con interesse progetti fattibili, intrisi di senso pratico e di rispetto per i bisogni veri della gente comune.

E per tornare ai giorni del voto, mica ero tranquilla, né per Battipaglia, ma soprattutto per la nostra povera Italia:

Sfiducia generalizzata, i sedicenti scienziati che non mollano la presa col covid, visto come fonte di guadagno e di potere, scandali palesemente costruiti a tavolino che mi hanno ancor più confuso le già confuse idee. Fino a due settimane fa non si poteva andare avanti senza approvare una legge che ribadisse e sottolineasse che trans è bello; poi di botto, per far crollare i voti ad un partito che fa della mascolinità una bandiera, si comunica urbi et orbi che un tizio di quel partito mente affermando di essere etero e che… risparmio la sfilza di porcheriole.

Ma trans non era bello?

Confesso, non é che la cosa mi intrighi poi tanto: appartengo all’epoca in cui non si raccontava quel che avveniva sotto le lenzuola.

Mi ha spiazzata del tutto, invece, la notizia che a Bologna ha avuto un’importante affermazione il caposardina dal sorriso intelligente ed il cerchietto fra i capelli; invano ho tentato di recuperare il ricordo di un’idea fra i suoi ciangottii ed i suoi eheh.

Comunque è filato tutto più o meno liscio e spero che chi dovrà gestire la nostra cittadina manterrà almeno il 40% delle promesse fatte in campagna elettorale, scartando i propositi nobilissimi e concentrando risorse economiche ed umane su pochi fattibili cambiamenti.

Sento qualche voce che mi fa sperare… vedremo…

Gabriella Pastorino