Seleziona una pagina

Ieri sera,10 settembre, al Ristorante degli Ulivi non abbiamo cantato. Ho proposto per lo meno un trenino finale, giusto per connotare meglio il nostro incontro, ma alla fine della serata, quasi a mezzanotte, eravamo stanchi e nessuno ha ripreso la cosa. 

Magari non dovrei essere io a parlare della nostra per ora ultima botta di vita, perché penso di essere anche più degli altri conscia di quanto il nostro legame ci da’. Ieri sera fra noi c’era un nuovo otioso, Alfonso Bruno; ed eravamo particolarmente contente di godere della compagnia di Simona Guarino, nordica di Bergamo, e di Donatella che pur presente in ogni attività’, vive a Roma. E poi la faceva da protagonista Enrica, appena tornata da Salerno dove l’hanno festeggiata per un suo brano, orgogliosa del successo di una sua poesia ad una mostra a Crema e pronta ad andare stasera a Buccino per non so che altro riconoscimento. 

Simona, che viene da Bergamo, acciaccatella da giorni, non ha voluto rinunciare alla nostra botta di vita, decisa e programmata da due mesi. Le siamo tutti grati per il rispetto insito in questa decisione. Ognuno di noi, come tutti, ha dei problemi, ma poter condividere idee e progetti con altri a noi simili nel sentire, ci e’ di grande aiuto. 

Appena preso posto, come sempre si scattano un paio di foto da inviare al Gruppo America, ossia la tribù Pastorino che si spande sino in America. In questo modo tutti, nipoti compresi, sanno dove sta la matriarca, ancora piuttosto imprevedibile nonostante l’eta’. Poi Enrica invia le immagini, sottolineando che dovrebbe far parte anche lei dell’eccelsa élite… 

Immediata la risposta con il primo commento yankee: “Come siete belle, ma tu, mamma, sei più bella di tutte”. Sono certa che se mai faro’ una foto con Monica Bellucci, il commento sarà identico e, quel che più conta, convinto. Ogni scarrafone e’ bello a figlia sua. 

In una foto avevo l’aureola, in un’altra dalle mani promanava un flusso di luce. Traetene le conseguenze, io non posso farlo perché sono notoriamente un pavone. 

Questi piccoli riti leggeri e scherzosi  hanno un grande valore, penso che ne conveniate. Sollevano di molto il livello dei rapporti umani di ogni genere. 

Ornella, che vive una vita veramente attiva ed impegnata su più fronti, ieri sera parlava italiano e non la sua strana lingua fatta di web-termini. Abbiamo deciso per una pizziata in un localino dove si esibisce la sua primogenita Federica con il suo gruppo musicale, mentre  Sara programmava a breve termine altre mini botte di vita, di quelle che comprendono generalmente Gianna Cassandro, simpatica proprio a tutti ed io cercavo di coinvolgere Margherita, equilibrata, sorridente, mai polemica o rompiscatole.

Nel frattempo Italo arricchiva il menu di pizze, chiedendo rucola e parmigiano con patatine fritte.

Molta allegria, sperando che il nuovo otioso Alfonso, che scrive versi delicati e profondi, non ci giudicasse dei caciaroni.

Quando si e’ parlato di siti e cose cosi’ ha pero’ avuto conferma del valore del gruppo; mi si rivolgeva con termini del linguaggio di Ornella, io lo guardavo basita ma immediatamente e’ intervenuta Simona, tecnologica peggio di Donatella ed Ornella ed io mi sono rilassata. Dopo alcuni minuti di astruserie ho lanciato: Anna Achmatova. Ero nel mio. La grande poetessa russa, candidata al premio Nobel, sara’ la protagonista del prossimo quadernone di Ore d’otium.

Non interessa ovviamente a nessuno, oltre ai miei familiari e ad alcune amiche limpide nel sentire e nei comportamenti, ma avverto nuovamente la depressione alitarmi sul collo; e capisco con gratitudine non sbandierata ma sentita le piccole accortezze  di persone sensibili e generose: ieri sera una risata via l’altra, un abbraccio affettuoso, una burla simpatica mi hanno riportata al mio sorriso. 

A fine serata – ci si avvicinava alla mezzanotte – conscia di quanto avevamo mangiato, ho munificamente offerto una bustina di Gaviscon ciascuno. Alfonso, la new entry, ha fieramente rifiutato il dono dicendo di non averne certamente bisogno. Ed effettivamente manco io e Donatella, mia ospite, vi abbiamo fatto ricorso. Forse l’allegria favorisce il processo digestivo…

Gabriella Pastorino