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Un anno e due mesi comminati da un giudice ad una madre rea di aver tirato uno schiaffone alla figlia.

Tutti felici: Bravo il giudice! Volete capire o no che non si usa la violenza? Nemmeno se la figlia ha 12 (dodici!) anni e se la mamma l’ha beccata che mandava sue foto ose’ via mail?

Mai, mai violenza!!!

Naturalmente starete pensando che e’ diritto inalienabile di una DONNA, pur dodicenne, di mostrarsi in tutto lo splendore della sua prorompente gioventù e che  probabilmente la madre e’ gelosa del suo fiorire a fronte del suo incipiente declinare. La ragazzina (a dodici anni si e’ ragazzine), mostrando i segni della sua femminilità nascente, non fa niente di male.

E tuttavia, credetemi, se la mamma la colpevolizza, di sicuro non deresponsabilizza  automaticamente i laidi bavosi individui che CERTAMENTE faranno circolare quelle immagini prima nella scuola e poi, a pagamento, in tutto il mondo.  

Io preferisco dirlo subito, cosi’ che subito possiate giudicare il mio   livello di turpitudine – io quella figlia dodicenne l’avrei riempita di sberle fino a farla star male ed avrei cercato di graffiarla in viso per impedirle di farsi selfie per un po’, giusto per darle il tempo di riflettere sulle conseguenze di sue foto oscene in circolazione sul web.

Pensatela come volete, alla mia figliolina dodicenne bado io, anche raccontandole fin nei particolari i pericoli che potrebbe incontrare. Si’ lo so – e vi do ragione in pieno – queste mostruosità le conosce, le sente dovunque  quotidianamente, anzi più volte al giorno. 

Ed allora se nonostante ciò, in un mondo di influencer cretinissimi e furbissimi, fa cretinate pericolose, io la fermo, devo fermarla in tutti i modi, anche a suon di sberle.

Sia che mi appelliate mamma o genitore col numerino 1 o 2, io ho il dovere di aiutarla a crescere anche nel cervello, non solo nelle curve più o meno procaci.

                                Gabriella Pastorino