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Resta Signore,

è di Te che ho bisogno.

La notte abbaglia con le sue paure,

annienta il corpo scavato

sottrae forza al respiro.

Ti sto aspettando,

ma nell’incavo dei sogni

inciampa la mia volontà.

Nel palmo delle mani,

splendeva libera la mia luce,

l’oscurità indietreggiava dal cuore.

Ora, il sonno, la debolezza, il buio.

Per poco, mio Dio,

per poco ho adagiato il capo,

ma in quel gesto mi sono persa.

Incustodita e senz’olio,

la fiamma si è spenta.

Nella lampada ,

solo amarezza e rimorso,

nessun riflesso di luna

che attenui il freddo dell’anima.

Incontrarti, viverti,

leggermi nei tuoi occhi

sussurrare parole nuove…

Quanto l’ho voluto, Signore.

Ti ho atteso da sempre,

ma al tuo arrivo,

ho nascosto il volto dalla colpa.

La fragilità ha vinto sul desiderio.

Come puoi riconoscere

uno sguardo

che ha perso la forza di

splendere?

“Allontana le difese,

lasciati amare,

dai senso al vivere,

ritorna, rinasci”.

Eccoti. Signore.

La tua voce solleva dal torpore,

ridona speranza.

Tu sei l’olio che fa brillare il mio volto*,

la pietà china sull’uomo,

la misericordia infinita,

il chiaroscuro che fa emergere la vita.

Accogli la mia umanità,

infondimi coraggio,

fammi olio inesauribile e vivente.

Allontana la vergogna,

perdona la stanchezza,

ridesta il giorno dalle tenebre,

trasforma le ferite in feritoie.

Ti prego, Signore,

non passare oltre, fermati,

rendimi ancora libero.

Simona Guarino