Seleziona una pagina

Sono io
nell’abito più bello del nostro giorno migliore,
sono la donna
che ti aspetta e ti pensa quando tu non sei a casa,
sono la madre
che porta in grembo un bimbo sperando che sia amore,
sono il pianto più disperato delle notti buie,
quelle delle ingiustizie del mondo, dei peccati e delle colpe.
Sono la donna
in lacrime per i suoi figli al fronte,
e sono sempre io
in ginocchio tra le macerie, la distruzione
e il dolore delle ferite che ho dentro,
senza più niente di niente
abusata nel più profondo dell’anima
accecata dal buio dell’orrore,
ma resto donna, con quella forza che è solo mia
anche sotto il cielo di Kiev.

Enrica Suprani