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La sveglia suona con clemenza: anche lei sa che sarà una giornata lunga, ma bella, ricca di emozioni e sensazioni da far battere forte il cuore, come se volesse uscire dal petto. Inizia lenta la preparazione, trascinandomi dal letto al bagno, dove lo specchio riflette un’immagine ancora nebulosa, una figura però ben delineata, con il viso tutto sommato abbastanza riposato. Uscendo dal bagno balzano agli occhi e poggiati su un divanetto con la fodera grigia, gli accessori da indossare per il giorno del matrimonio, invitata della sposa e di sua madre, della loro meravigliosa family. Quanti bei momenti da ricordare, con loro, dal benvenuto caloroso ad ogni visita, ad ogni momento: sulla soglia della porta d’ingresso, due occhi sgranati e due braccia aperte mi accolgono sempre da almeno 6 anni, in alcuni periodi dell’anno più spesso che in altri, varco quell’uscio e prende vita un mondo quasi parallelo, denso di chiacchiere, di scambio di novità tra me e la padrona di casa, “la mia cara preziosa amica che è editrice”, come la definisco con i miei amici che non la conoscono. Quanti pranzi, cene, caffè, tè, presentazioni di libri e realizzazione di eventi, e quante mail inviate e ricevute, ma soprattutto quanto immenso affetto che mi lega a lei. Sì, penso tutto questo mentre distolgo lo sguardo da scarpe e borsa, per spostarlo sugli abiti che indosserò alla cerimonia, delicatamente appesi e suddivisi su tre grucce. I trucchi e le creme, come sempre, sulla scrivania scura. Mi affaccio al balcone, ammiro la bouganville fucsia generosamente fiorita, e dai balconi dei palazzi accanto si vedono stendini pieni e vuoti dalle ringhiere, signore che danno da bere alle piante, bimbi in bicicletta scorrazzare sui propri terrazzi o nel parco recintato sotto casa. Sono di nuovo in casa, metto il cellulare sotto carica: farò tante foto per fissare attimi unici che resteranno a lungo nel mio cuore. Perché noi donne siamo un po’ così, romantiche, sognatrici, seppure estremamente pratiche. Nel nostro immaginario, l’amore ci fa sognare, ci fa piangere: lo consideriamo travolgente, impetuoso, protettivo, tenero, come quello di Paolo e Francesca decantato nei versi danteschi “Amor, ch’a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi ancor non m’abbandona”.
L’Amore, con la A maiuscola, che oggi celebriamo e di cui sono protagonisti i nostri Susanna e Domenico. Lei, bella, dolce, intelligente, caparbia, attivissima, lui proprio un bravo ragazzo. Oggi coronaro il loro sogno d’amore, e io sarò lì presente mentre i loro occhi innamorati e complici si incroceranno, mentre pronunceranno il fatidico “sì”, e saranno uniti per sempre. Il matrimonio è questo: presenza del sentimento amoroso, accettazione del legame e scambio di promesse che legano due persone che assumono un impegno uno nei confronti dell’altro. Pensieri sparsi, oggi, mentre inizio lentamente a vestirmi, truccarmi; dopo l’ombretto, il mascara e due pennellate di fard per colorare le guance, et voilà uguale,pronta! Il sole è molto caldo nel cielo blu trasparente, senza una nuvola, mentre con gli Otiosi ci incontriamo per trascorrere questo magico giorno insieme ai nostri amici che ci hanno onorato di poter essere con loro in questo giorno.
Quando giungiamo presso la cripta del Duomo di Salerno al suo interno non c’è ancora nessuno, tranne noi e il prete che celebrerà il matrimonio e consacrerà i nostri uniti nel nome del Signore.
Le colonne si ergono in tutta la loro bellezza, ricoperte per intero da marmi pregiatissimi e colori cangianti. L’altare è al centro dell’enorme struttura, e da questo parte un tappeto bianco che termina al portone d’ingresso. Rose rosa, bianche e ranuncoli impreziosiscono il tutto.
Piano piano, le panche di legno si riempiono e, dopo poco, il futuro sposo attraversa la navata sottobraccio alla madre, fino all’altare. Gli occhi traspirano emozione, gioia. Ci sono sorrisi e qualche chiacchiera sottovoce tra gli invitati finché, sulle note dell’Ave Maria, cantata e suonata dal vivo, fanno ingresso in chiesa una bambina e un bambino che distribuiscono da un cestino petali di rosa sul pavimento. Ed eccola, la futura sposa accanto al suo papà percorrere gli stessi passi di Domenico poco tempo prima. Gli sguardi teneri e innamorati che si scambiano Susanna e Domenico ci emozionano! La cerimonia religiosa ha inizio, tra la commozione di qualche presente e qualche lacrima che riga i visi. Don Ezio conosce bene i due giovani, riserva loro parole generose e veritiere. L’attenzione si sofferma su una frase “La misura dell’amore è senza misura”, cioè senza condizioni e va al di là dell’utile. Scambiandosi le promesse, i nostri amici diventano moglie e marito. Scroscianti gli applausi tra i loro sorrisi, agli sposi vengono scattate le foto di rito mentre parenti e amici augurano loro il meglio.
Susanna e Domenico, raggianti, mostrano le fedi e ci invitano a raggiungerli al castello per festeggiare tutti insieme.
Il posto scelto dagli sposi è un incanto, immerso nel verde e posto in alto sulle colline tra Salerno e Avellino, con mura maestose e torri altissime. Giardini immensi, fontane, alberi e piante, sale enormi compongono il castello; a terra pietruzze bianche scricchiolano ad ogni passo. Le panchine in ferro battuto sono bianche, sparse per tutto il giardino che ha forma circolare, e sulle sedute i cuscini quadrati sono rosa e bianchi.
Arrivano gli sposi ed è subito festa.
Conversano amabilmente con tutti, non si fermano mai. Bellissimo e particolare è quando i musicisti si avvicinano gli si avvicinano, interpretando “Tu si ‘na cosa grande”, che Susanna canta interamente e instancabilmente al suo sposo, sorpreso quanto contento, entrambi emozionati.
Ringraziano gli intervenuti di essere lì, ma siamo noi a ringraziarli di averci regalato la possibilità di condividere la grande gioia di essere al loro fianco in questo giorno perfetto.
Enrica, Italo, Margherita, Maria Antonietta, Ornella sono stati un’ottima compagnia, insostituibili, e ovviamente la cara Gabriella che ha trascorso molto tempo con noi! E la nostra Simona, che pur distante, era vicinissima! E abbiamo condiviso immagini e video anche con Miriam e Sara, impossibilitate a partecipare.
Tra risate, musica, pietanze ricercate, dediche canore,  la giornata volge al termine.
Ma quello che non finirà è il ricordo che ho nel cuore dei volti sorridenti di Susanna e Domenico, che oggi iniziano la loro vita mano nella mano come moglie e marito, e dei visi sorridenti, commossi e felici di tutti “i Pastorinos”. Grazie a voi!
Donatella Palazzo