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Non son nato attore,
lo son diventato.
Né biondo ero né bello
ero timido e chiuso,
 ero un perdente nato.
Niente piccole recite
poesie dette in famiglia.
Dentro mi maceravo
d’invidia, di livore
quando fratelli e amici 
mietevano successi.
Quando ero adolescente
sognavo di morire; 
ed invano cercavo
di catturare sguardi
di occhi vellutati.
 
Una sera a una festa
la vidi: goffa grossa
sudata imbarazzata
sul balcone da sola
fingeva di ballare.
Nascosto la guardavo.
S’allontanò di corsa
quando una coppia bella
fascinosa elegante
si nascose là fuori
per baciarsi, abbracciarsi.
 
La pena che provai 
fu quella che ogni giorno
solo per me sentivo.
Balbettando sorrisi 
e la invitai a ballare.
Con lei mi son sentito
sicuro, superiore.
Poi uomo affascinante
mi son mostrato agli altri
ed ho imparato in fretta 
a mentire a nascondere
quello che son davvero.
 
Ora faccio l’attore:
 un tipo interessante
vado in tv, nei film.
Mi lascio intervistare
e con voce sincera
recito con maestria
la parte che ho imparato
a contatto con lei.
Da uomo affascinante
sicuro superiore
racconto di un amore
finito poi nel nulla.
Nel nulla di decine
di rosse pillolette
che l’hanno addormentata
quando si é resa conto
di quanto sono bravo
a interpretare ruoli…
                                                                        Gabriella Pastorino