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Possiamo non farci influenzare dalle idee religiose?

Possiamo non visualizzare fantasiose truculente sofferenze imposte ad un mucchietto di cellule?

Possiamo non pensare a depravate che saltellano di letto in letto e poi “uccidono” la conseguenza di insaziabili brame di sesso?

Possiamo soprattutto non (s)ragionare in termini di destra, sinistra, nord, sud?

Possiamo invece ripensare ai mille diecimila centomila piccoli e grandi abusi cui – complice un virus d’incerta origine – siamo stati sottoposti per un paio d’anni da cretini cui avrei negato la licenza media? E parlo di noi, popoli più o meno liberi, non di cinesi o russi o, peggio, di islamici che ancora ragionano di burqa e sudari per creature vive, re di esser femmine. 

Non vi spaventa che venga negata alle donne la SCELTA di abortire, demandandola a giudici che nulla sanno di tragedie personali, di conseguenze di stupri ed incesti, di povertà vera?

E soprattutto, perché questo colpo di mano? E perché ora?

Dopo lo strazio dell’Ucraina, giornalisti un po’ scemi e molto venduti hanno rivoltato la frittata, colpevolizzando gli americani ( i pronipoti di quelli che uccisero i bisonti affamando i pellerossa) e avvolgendo in un’aureola di eroismo un tiranno gelido alla ricerca di poteri e fasti ormai perduti. Tuttavia una cultura fatta di letture liberamente scelte può illuminare di luce giusta ciò che accade.

Diverso, pericoloso e preoccupante è invece cancellare diritti acquisiti da decenni. Ridiscutere una legge coercitiva è una cosa, ben altra è cancellarne una permissiva, di quelle che ampliano la sfera di libera scelta in ogni campo e per tutti i cittadini.

Sarebbe più che importante, necessario addirittura analizzare le ragioni e la scelta del momento storico per questo blitz. Allontanando l’alibi delle nobili intenzioni, mi auguro che a tutti i livelli ci si chieda la ragione di certe coincidenze e si agisca di conseguenza.

                                                                            Gabriella Pastorino