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Che emozione! Quanti ricordi, quante riflessioni!
Il periodo di Natale ci porta indietro nel tempo, è un sogno che si avvera.
Ti trasmette gioia e serenità, ti fa meditare e allo stesso tempo ti proietta nel futuro.
Il mistero del Natale si rivive attraverso una tradizione antica: “IL PRESEPE”.
In esso è racchiusa la storia della vita quotidiana. In esso troviamo il significato del nostro cammino, la verità vera della nostra esistenza.
Allestendo il presepe quest’anno, ho voluto evidenziare alcuni dei luoghi in cui Gesù è nato e si è formato nel corso della Sua vita terrena.
Molti elementi richiamano il Vangelo e altre tradizioni.
C’è una piccola nobile borgata di Betlemme di Giudea in cui sono nati gli avi di Gesù, discendenti del Re Davide.
Emerge come protagonista principale la famosissima “Grotta della Natività ” dove secondo la tradizione, la Vergine Maria diede alla luce il Redentore.
Su una collina sorge Nazaret, una delle città più suggestive e importanti della Terra Santa. In questa località la Vergine Maria ricevette la visita dell’Arcangelo Gabriele che le annunciòla nascita del Messia. In questa città Gesù trascorse l’infanzia e parte della giovinezza, da qui il nome di Nazareno.
Cafarnao, un’antica città della Galilea, situata sulle rive nord-occidentale del lago Tiberiade. Qui Gesù sperava di trovare rifugio e quiete, ma la folla lo assaliva, presa dalla curiosità, attratta dalle Sue predicazioni e guarigioni.
Il lago Tiberiade, un ampio bacino lacustre, è conosciuto per essere stato la sede delle predicazioni di Gesù e dove Egli incontrò alcuni suoi discepoli e compì diversi miracoli.
Gesù è un uomo che cammina, si sposta, incontra, sale, attraversa, percorre. Va per i villaggi, città, lungo le strade, dal mare ai monti. Si ritira in luoghi deserti. Entra nelle Sinagoghe. Spesso va nella grande città di Gerusalemme.
I suoi viaggi più frequenti furono presso questa città fatale, dove trovò la morte in Croce, e dove c’è il Monte degli Ulivi, il Monte Sion, il luogo in cui Gesù consumò la Sua Ultima Cena insieme agli Apostoli. Il Cenacolo, l’Orto del Getsemani, la Via Crucis e il Santo Sepolcro in cui fu deposto il suo corpo.
La Morte, La Risurrezione, La Vita.
La Speranza della Rinascita.
Questo è il Natale, questo è il Presepe.
Dinanzi a queste scene, diventiamo piccoli come bambini: noi con gli occhi, loro con la manina si cerca di individuare qualcuno o qualcosa nel lontano orizzonte. Quell’orizzonte dove tutti i popoli formano un unico vero contesto, quello della pace, quello dell’amore !
Buon Natale a tutti.

Gaetano Rispoli, Presidente ANAIMA