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Dopo circa dieci anni si e’ tornati a votare.

-Non e’ che fossimo in tantissimi, chissà mai perché.

-Il primo giornale che ho visto lunedì appena sveglia aveva in copertina una foto a mezzo busto della vincitrice che tendeva il braccio nel saluto fascista. Cominciamo bene, mi son detta. 

-Lo sconfitto più importante era andato in giro per l’Europa a piangere perché temeva che quegli ignorantoni di italiani potessero votare la mussolina in sedicesimo. Gli stranieri, pomposi, gli hanno dato ragione: “Poareto! scontrarsi con una in camicia nera che probabilmente sta già acquistando ettolitri di olio di ricino…”

-E’ un po’ che ho qualche acciacchino e non mi son lasciata coinvolgere più di tanto. En passant azzardavo qualche previsione fra cui la certezza che i Cinquestelle si sarebbero volatilizzati. Qualche amica diceva che il reddito di cittadinanza li avrebbe fatti nascere a nuova vita, io obiettavo che est modus in rebus, e, al solito, sbagliavo: son rinati davvero, grazie al Conte-Casalino.

-Ho sentito un giornalistone, di quelli con magione a Capalbio per intenderci, che sulle debacle della sinistra ha fatto un’analisi acuta che, meno raffinatamente avevo già fatto io: il segretario, da quando ha lasciato la rive gauche, ha avuto uno scambio di personalità; si e’ identificato nei radicali ed ha attaccato con i diritti civili, obliando del tutto il senso della falce e martello. Certo – lo capisco – fa più chic disquisite sul decreto Zan che su operai e lavoratori in generale (la sinistra e’ culla di CULTURA, lo scordiamo?). E’ pur vero che i radicali cambiarono davvero usi e costumi con la legge sul divorzio e sull’aborto assistito, ma quei problemi riguardavano tutti noi e non solo gli happy few intenti ad analizzarsi al risveglio se si sentono maschi, femmine o una raffinata via di mezzo. E poi, fatemelo sottolineare, Pannella era un gigante.

Ed ora? Attendo “fiduciosa” i primi avvisi di garanzia : furto, stupro, incesto, o foto che inequivocabilmente riprendono la vincitrice legata da amorosi sensi con Putin o Lavrov?

Gabriella Pastorino