Seleziona una pagina

Luce che penetri gli abissi più profondi,
riporta in superficie i frammenti dispersi.
La paura rallenta, ma il dolore ancora trema.
Abbiamo perso in una notte,
ciò che l’uomo sospira da sempre.
Piccoli passi infrangono il silenzio.
Sono io che salgo, o tu che scendi?
Se mi tieni per mano, saliamo insieme.

Ora le campane suonano dietro le finestre,
di nuovo spalancate al mondo e alla vita.
È bastato un attimo di distrazione
perché il vuoto inghiottisse la voce.
Eppure forte rimane il nostro battito.
I volti ritornano a sorridere,
ma gli occhi rimangono un passo indietro.


Non lo sapevamo che ci avrebbe tolto tutto.
Ma non demordere, flebile speranza.
Fino a quando le braccia si alzeranno verso il cielo e il canto della natura accompagnerà il nostro viaggio,
tu, luce, ci riporterai a casa.
Tu che sei, solo se noi siamo.

Simona Guarino