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Nella chiesa del villaggio arrivava ogni giorno, verso mezzogiorno, un uomo dall’aspetto trascurato: barba incolta, molto povero a giudicare dal vestito. Entrava in chiesa, si inginocchiava e usciva quasi subito. Un giorno il sacerdote lo avvicinò, e l’uomo gli spiegò che lavorava nei dintorni. Ma nella pausa-pranzo veniva a trovare il Signore. «Rimango solo un momento perché la fabbrica è un po’ distante», disse. «Mi inginocchio e gli dico: “Sono venuto anche oggi solo per dirti, Signore, quanto sono felice da quando ti ho incontrato e mi hai perdonato. Non so pregare bene, ma ti penso tutti i giorni… Beh, Gesù, Jim deve andare”. Ed esco». Il sacerdote si emozionò alla spiegazione dell’uomo, per quella fede così semplice e profonda, e gli disse che era il benvenuto e poteva venire quando voleva.

Passarono parecchi giorni ma Jim non veniva più. Il sacerdote, un po’ preoccupato, andò a chiedere informazioni alla fabbrica dove l’uomo lavorava; gli dissero che era ammalato e si trovava in ospedale. E andò a trovarlo. L’infermiera di turno gli raccontò che quell’uomo era sempre felice, contento, nonostante la gravità del male; ma i medici avevano speranza di salvarlo. E avvicinandosi al letto di Jim aggiunse: “Non ha nessuno; nessun amico che venga a trovarlo”.

Jim, sorpreso, disse: «Oh, no! Tutti i giorni, da quando sono qui, a mezzogiorno, un mio carissimo amico viene, si siede sul letto, mi prende le mani e mi dice: “Sono venuto per dirti, Jim, quanto sono stato felice da quando ho trovato la tua amicizia. Mi è sempre piaciuto ascoltare le tue preghiere. Ti penso ogni giorno”».

Suor Beatrice Immediata