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Fra loro
un fluir di parole
che parole non sono,
suoni vuoti di senso
suoni colmi d’amore.

Le dita si fanno leggere
ed è una conchiglia la mano
che avvolge un faccino
che solo da poco respira;
nel buio del ventre di donna
ha atteso impaziente la Vita.
E l’altra, ingrigita,
attende che Atropo
il filo sottile recida
che ancora alla Vita la lega.

Il fluir di parole
che parole non sono
son Musica, note
sfuggenti che, stanche di vita
le parlan d’Amore,
e lievi volando
l’abbracciano tutta.

Gabriella Pastorino