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Un elenco di nomi, quasi tutti femminili che noi intrecceremo fra loro con un fine ben preciso: attraverso la spiegazione di certi comportamenti e l’osservazione accurata di ambientazioni e situazioni, vorremmo far intendere l’abisso che separa queste donne – quasi tutte note e talvolta persino apprezzate – da Emmeline Pankhurst (la femminista madre delle libertà di cui oggi godiamo) e dalle sue figlie, le suffragette (dal latino suffragium, voto, da loro donatoci):

Ieri abbiamo tutti parlato di Ursula Von der Leyen presidente della Commissione europea per il sofa-gate

Charles Michel, capo del Consiglio d’Europa, ed Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione europea, hanno incontrato il presidente turco Erdogan per prendere decisioni sul futuro delle relazioni fra Bruxelles e Ankara. Il padrone di casa si è assiso su una delle due poltroncine, mentre sull’altra prendeva posto il belga Michel. La donna, la “femmina”, rimasta in piedi, dopo un momento di comprensibile imbarazzo ha preso posto sull’angolo di un divano, più o meno uno strapuntino.

Ne ha parlato il mondo:

-Erdogan è un incivile

-E’ notorio che l’Islam ha problemi con il gentil sesso.

-Se al posto della Von der Lyen ci fosse stata la Fallaci…

-Michel, ricordando di essere un civile gentiluomo europeo, avrebbe dovuto schizzare in piedi cedendo il posto alla signora. Così la penso anche io, pur se oggi il belga mica tanto civile, vergognandosi biascica di protocollo concordato ed altre castronerie.

Il sofa gate ha avuto delle conseguenze: Draghi ha detto che essendo Erdogan, il padrone di casa, un dittatore, toccava al civilissimo belga cedere il posto ad una donna, una signora.

Alla parola dittatore Erdogan ha sentito bruciare la coda di paglia ed ha detto che in quanto a dittatori noi italiani potremmo dare lezioni…eccetera eccetera.

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Questo, ieri.

L’altro ieri un teneva banco un’altra rappresentante del gentil sesso (beh insomma gentile proprio…) Michela Murgia, l’esatto contrario della nobile Ursula: sedicente scrittrice, amara, scostante, maligna, non dotata fisicamente e perciò odiatrice degli uomini, vagheggia un mondo in cui predominino le donne, a cominciare dall’uso dei termini, rigorosamente al femminile.

La virago ha rivelato di essere spaventata dalla divisa del generale che coordina le vaccinazioni antivirus e dei militari in generale. Lo ha confessato, la popputa pulzella ad un’altra virago che però non odia tutti gli uomini; solo i non-comunisti. Quando mangia i crauti la sera, la plastificata Lilli Gruber ha regolarmente gli incubi e semiaddormentata rantola per tutta la notte: “Matteo Matteo”.

All’inizio il suo vecchio pacifico marito era addirittura geloso, ma poi ha capito che sua moglie si contorce nel sonno perché vede avvicinarsi Salvini. Io, ricordando Odi et amo mica sarei tanto tranquillo, ma poi, pensando ai gusti amorosi del leghista, non vado avanti con i cattivi pensieri.

Comunque questa è una parentesi; dicevo che i giornali, riferendo i tremori della Murgia, hanno affiancato la foto dell’amplissimo nudo décolleté della sedicente scrittrice alla sobria elegante silhouette di Rita della Chiesa

 che, ricordando suo padre ucciso da rivoltosi violenti, ha pregato la “signora” (scritto in corsivo) di non chiamare gente in divisa ove mai le capitasse qualcosa.

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E, come inizio, mi fermo qui. Vedete somiglianza alcuna fra queste femmine e le femministe vere, quelle che dalla seconda metà del 1800 subirono persino il carcere perché le donne tutte avessero pari diritti (e doveri!) degli uomini?

Con la mia vita intera, giorno dopo giorno, fatica dopo fatica ho dimostrato che il mio definirmi femminista non perdeva senso perché non bruciavo reggiseni in piazza, non ritmavo L’utero è mio /e lo gestisco io, e soprattutto perché, horribile dictu, non odio gli uomini.

Il cammino di noi donne è proseguito lento e faticoso ed è un peccato che con gli anni uomini furbi e femminelle bigotte abbiano ridotto lotte durissime alla più o meno conquistata libertà sessuale.

Continua fra un po’ .. oh, se continua…

Gabriella Pastorino

2 Commenti

  1. Enica

    Adoro Rita Dalla Chiesa! Discreta,elegante di nobile spirito. Una donna come la Murgia farebbe solo bene a porgere le sue scuse pubblicamente a tutti quelli che indossano una divisa in onore della Patria!

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  2. Donatella

    Ci sono femmine, poi ci sono donne, e poi ancora Donne…la differenza non è difficile da comprendere. Con la loro forza, con le proprie debolezze e fragilità, modi di pensare e di essere…più facile amare alcune, più complicato ammirarne altre, tuttavia questi sentimenti sono suscettibili di chi li prova e dunque puramente soggettivi. Certamente, sono vicina alla malcapitata Von der Leyen per il suo incidente diplomatico, che l’ha fatta sentire sola e umiliata, sia come donna che come ruolo che ricopre…una vergogna!

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