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Nel saggio “Teoria della dittatura”, il filosofo francese Michel Onfray spiega come si possa, in sole sette fasi instaurare una dittatura persino ai giorni nostri:
1) Distruggere la libertà
2) Impoverire la lingua
3) Sopprimere la storia
4) Negare la natura
5) Propagare l’odio
6) Aspirare all’Impero
7) Dal terrorismo sanitario al governo militare.
Ho letto, dapprima superficialmente, poi con attenzione e, perché negarlo? con preoccupazione crescente questa pagina di Onfray, mentre più forte una vocina – quella che mi ha tormentato sin dall’apparire del Covid, nato dal buio più fitto – mi martellava: “Sta nascendo una dittatura?”

1)La libertà la si distrugge non necessariamente chiudendo gli individui in carcere; basta entrare d’imperio nella loro vita, dettando regole nella quotidianità di ognuno. Noi lo stiamo vivendo in modo palese, vergognosamente chiaro, ed é drammatico vedere tantissima gente aderire, obbedire con spirito masochistico.

2) Impoverire la lingua é “esercizio” nato da molto. Umberto Eco contò circa trecento parole di uso costante e comune. Nel suo saggio colpevolizzava Mike Bongiorno, reo con le sue trasmissioni di assottigliare giorno dopo giorno il nostro patrimonio linguistico. Spiritosamente Eco assolveva Mike, perché di origine italo-americana.

 Il dramma vero insito in questa nefasta tendenza è riassunto in un’espressione partenopea: Chi parla a pane e puparuoli, pensa a pane e puparuoli.”

3) Cancel Culture proclama di voler sopprimere la storia e sta tentando in tutti i modi di farlo. Il sistema si basa sull’attaccare un personaggio per un comportamento in particolare, ignorando totalmente o cancellando addirittura l’ambiente ed il momento storico in cui tali azioni trovavano ragione e talvolta giustificazione.Un qualsiasi Travaglio potrebbe sanzionare un gigante quale Indro Montanelli per aver “preso in sposa” una madamina, ossia una ragazzina somala giovanissima offerta agli ufficiali durante l’occupazione militare del paese. Azione non commendevole, ma usuale in quei luoghi ed in quel periodo periglioso; enucleata da tempo e luogo, dipinge Montanelli come un qualsiasi pedofilo.

4) Il reiterato negare la propria dimensione sessuale per imporne una evanescente cos’è, se non un negare la natura?                  

                                                           

5) Propagare l’odio, si è più e più volte moltiplicato grazie alla possibilità data a qualunque individuo di sfogare frustrazioni attraverso i social media. L’espressione “essere perennemente in campagna elettorale” da sola forse riassume il porsi l’un contro l’altro armato, cercando sempre e comunque una dimensione politica in ogni situazione e comportamento: si situa il dialogante a destra o a sinistra e si trasforma immediatamente dopo l’avversario politico in nemico, dandogli del fascista sempre e comunque, sia che inneggi a Hitler, a Stalin o, più modestamente, a Letta o Salvini.

6) E’ facile mirare alla conquista del potere, affidando posti importanti a creature incapaci, impreparate e pertanto prone al volere di chi arbitrariamente mira al comando e soprattutto all’interesse personale.

7) Dal terrorismo sanitario al governo militare: E’ in fieri; lo stiamo drammaticamente vivendo giorno dopo giorno. ( Sottolineo che detesto la Murgia e le sue farneticazioni pseudointellettuali).

                                                             Gabriella Pastorino

1 commento

  1. Italo Galante

    I drammatici avvenimenti che si stanno svolgendo sotto i nostri occhi “catodici” in Afganistan ci riportano ad una realtà che pensavamo non esistesse semplicemente perché lontana diversi fusi orari da noi.
    Migliaia di persone che fuggono terrorizzate verso un aeroporto visto come unica via di fuga e che addirittura si aggrappano al carrello di un aereo che si leva in volo per poi precipitare nel vuoto, ci riportano ad una durissima realtà.
    Nel nostro vivere quotidiano, in questa parte del mondo, pur nella compressione di una pandemia pericolosa per la nostra salute e addirittura per la nostra vita, non penso che noi noi stiamo correndo il rischio di scivolare in una dittatura come sostiene il filosofo francese Michel Onfray.
    Non lo credo assolutamente.
    Il bel commento, che la nostra Gabriella ci ha lasciato, pare condividere in toto le ipotesi dell’intellettuale francese.
    Il mio dissenso però verte su alcuni punti da lei commentati:
    – Sono convinto che chi ci toglie la libertà è il Covid e non tutti i rimedi adottati per difenderci da esso, dal lockdown alle mascherine, al vaccino e al Green Pass;
    – I “complotti” paventati somigliano alla credenza dei nostri antenati secondo la quale i rombi dei tuoni fossero la manifestazione del malumore di Giove verso gli uomini;
    – Sono, invece, tutti rimedi, questi, che la libertà ce la vogliono far riprendere.
    – La riduzione del bagaglio lessicale, certo, è la conseguenza di un restringimento degli orizzonti in cui si muovono le persone ma è anche dovuto al volontario appiattimento di chi con pigrizia personale e collettiva si chiude in una “comfort zone” che è conseguenza e causa dei propri limiti.
    – Mai come oggi abbiamo avuto tanta libertà m, compresa quella di essere autolesionisti il più delle volte consapevoli.
    – Montanelli e la sua sposa dodicenne: l’utratrentenne giornalista con cultura, usi e costumi italiani, capita, da graduato dell’esercito a motivo del suo servizio militare in un Paese, l’Abissinia, dove è pienamente consentito prendere in sposa bambine anche dodicenni. Ottenute col consenso dei genitori come d’uso. Montanelli utilizza questa pratica, sconosciuta e aberrante per noi del mondo occidentale, e tiene per sé more uxorio questa bambina. La conclamata grandezza e autorevolezza del giornalista non mi trattiene dal definirlo un pedofilo. La motivazione che in quel Paese fossero pienamente consentite dalle leggi vigenti e addirittura cercate dai genitori quelle soluzioni per le proprie figlie non solleva l’autore dalla responsabilità di utilizzare una bambina per le proprie voglie che restano per me insane e che evidentemente “ abitavano” la psiche di quell’uomo a prescindere dalla nazione in cui lui ha potuto metterle legalmente in pratica.

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