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Tutti noi che lavoriamo o ci dilettiamo con i social siamo afflitti da immagini o messaggi non esaltanti. Iniziamo spesso la giornata con Cascatelle di cuoricini farfalline fiorellini che circondano una frase cretina, quale lo strepitoso annuncio “Oggi è giovedì!” o “L’amore si vede dal mattino”. 

Io li aborro e li cancello subito.

Poi è arrivato il maledetto coronavirus e per me, come per moltissimi, penso, son diventati tollerabili i bambini ammiccanti, gli uccellini svolazzanti, i gattini che fanno l’occhiolino; due tre quattro settimane rammolliscono anche il cervello più vigile, per cui ci si scambia la serie di De Luca: quello con il lanciafiamme, Vicienzo Superman, Vicienzo Rambo…

Alla solitudine aggiungete il martellamento di gentarella furba, di sedicenti (molto molto sedicenti) scienziati, la lotta becera e volgare di politici del tutto incapaci, ed il nostro equilibrio interiore traballa pericolosamente.

Poi l’altro ieri sul whatsApp del Gruppo Cultura è arrivato un filmatino: “Caro virus”, che é ancora in rete, perciò non pensate ad una mia allucinazione.

Una sviolinata sull’immagine di una candela e di un libro aperto con su scritto Caro virus , e la voce di una demente ha iniziato ad elencare tutte le positività legate a questa peste maligna che a suo dire sta abbassando l’inquinamento, azzerando le differenze sociali (bugia, macrobugia!), eliminando il consumismo sfrenato (cretina! i negozi son chiusi), sta ridando valore alla parola patria (si stanno scannando fra nord e sud e pure fra regioni di differente colore politico). Un’altra sviolinata e veniamo informati che il “caro virus” cancella gli atti criminali, lo spaccio e il consumo di droga, che ha trovato diecimila posti di lavoro nella sanità ed ha ripulito l’aria, la terra, il mare.

Su un ultimo arpeggio il genio conclude: “Hai un unico difetto, caro virus, fai paura. Ora che hai rimesso le cose a posto, puoi andar via.”

Ho avuto un travaso di bile e sulla stessa pagina su cui erano arrivate le suddette idiozie, ho ringhiato:

Caro virus, non è vero quasi nulla di quanto ha detto questa sciocca sciocca creatura. 

Sei del tutto e completamente negativo:

– È da idioti dire che hai cancellato il terrorismo, i conflitti armati, la prostituzione e non so quante altre iatture. Il tutto è solo tragicamente sospeso.

– Di vero c’è che hai  momentaneamente azzerato gli incidenti stradali e che hai aumentato alcune nostre conoscenze tecnologiche.

– Ma in compenso, mentre uno canta “O sole mio” dai balconi, 25 vipere fotografano chi si sente malissimo in clausura, ed urlano la loro pochezza e cattiveria, telefonando, loro, le VIRTUOSE, alle forze dell’ordine che multino e chiudano immediatamente il criminale.

– Hai, caro virus, approfondito vergognosamente il solco fra le due Italie, esaltando abominevoli complessi di superiorità e di inferiorità (pur se negati).

– Hai ingigantito sino all’incredibile la vanità di tante mezze calzette che pontificano azzuffandosi per contendersi un’ospitata televisiva.

– Hai sottolineato come il verbo scusarsi sia il meno usato in Italia (nord sud isole comprese).

– Anche se tutti lo negano ti assicuro, caro virus, che tantissimi vecchi si sono vergognati di esserlo. L’ultimo schiaffo alla “categoria” lo dà la ventilata ipotesi di tenerci prigionieri pur quando gli altri, i non-vecchi, avranno riacquistato la libertà.

E smetto, ma potrei continuare ancora ed ancora.

Corro a lavarmi, non per proteggermi dall’immonda peste, ma per nettarmi dalla mielosa sostanza appiccicosa delle parole appena sentite.

                                                                  Gabriella Pastorino

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