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Partiamo dal loto d’oro per arrivare a Cenerentola.

Non racconto favole, anche se l’idea di un loto d’oro gronda miele. Niente fantasia, ma storia, vera e tristemente  documentata.

Siamo in Cina; vi risparmio l’elenco delle dinastie e degli imperatori e dei secoli e dei fiumi, tutti poeticamente colorati…a parole.

Ho seguito questo principio anche nella stesura dell’Agenda 2021 (quest’anno per la prima volta a colori) raccogliendo dipinti  bellissimi che la mia primogenita, docente di cinese, mi ha girato ed inserendoli senza date e dati nei 12 capitoli della rubrica “Lontano…nel tempo e nello spazio”. Ho così evitato noiosi elenchi abbastanza inutili.

Ma se mi leggete, dopo guarderete con occhi diversi quelle immagini di grazia e femminilità.

Dall’inizio della dinastia Song e fino alla Qing è stata in vigore in Cina la pratica di fasciare i piedi delle bambine per dar loro la possibilità di essere scelte come mogli o concubine di uomini di rango elevato. Le ossa dei piedi venivano spezzate in tenera età, comunque entro i 15 anni, ed i piedi venivano fasciati stretti perché non crescessero. Più il piede era piccolo (dai 6 ai 12 centimetri) più la donna era preziosa come sposa. Scarpine di seta ricamata avrebbero ricoperto quella scelleratezza, il loto d’oro.

L’andatura traballante che derivava dalla crudele pratica era ritenuta molto sensuale.

La fasciatura dimostrava inoltre che la donna era docile, sottomessa e sapeva sopportare il dolore; sì, perché il dolore durava una vita intera e fasciare stretto quel mucchietto di ossa e carne, il loto d’oro, era una tortura reiterata quotidianamente. Va da sé che le ” fortunate” scelte dal signore potevano uscire solo in lettiga,  ed il padrone si metteva così  più o meno al riparo anche da tradimenti.

Naturalmente i poveri non potevano offrire questa chance alle loro figliole perché la donna  così menomata camminava a stento ed era del tutto inabile al lavoro.  

La pratica del Loto d’oro è gradualmente scomparsa nella prima metà del ventesimo secolo ed è stata del tutto cancellata dalla Repubblica Popolare Cinese nel 1949: le donne dovevano lavorare e con i piedi fasciati non riuscivano nemmeno a camminare speditamente.

Ancora oggi si incontrano signore molto vecchie che saltellano sui poveri piedi fasciati, poggiandosi ad ogni possibile sostegno. Un servizio televisivo anni fa seguì un paio di vecchine che prendevano l’autobus; la telecamera spiava le smorfie di dolore sui loro volti ad ogni sobbalzo del tram.

Spesso si è detto che la fiaba di Cenerentola, che narra della preziosità dei piedini che dovevano entrare in una scarpetta di cristallo, prenderebbe spunto dal loto d’oro. E’ probabile, visto che il racconto è conosciuto da secoli in Cina.

 E così scopriamo che anche Cenerentola, come Hansel e Gretel o Pollicino o Cappuccetto rosso che tanto ci hanno fatto sognare, nasce da usi e costumi e da leggende solo apparentemente poetiche e gentili.

Gabriella Pastorino

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