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Mattia Santori, la geniale sardina col cerchietto fra i riccioli, ha concesso un’intervista a “Repubblica “.
Il suo viso intelligente, accostato a quello geniale dell’incommentabile Fedez, era fra quelli che, nei giorni del covid fortemente mi spingevano nel baratro della depressione: temevo di vederli fra i tizi che, senza preparazione alcuna, ci “comandano”( verbo usato giustamente!).
Ed avevo ragione: la sardina è stata votata a Bologna, non so come, né quando, né soprattutto perché.
Ora il Santori ci spiega in che modo si rende utile alla comunità e – Falcone redivivo – lotta duramente la mafia:
È andato in un negozio ( di quelli che pagano le tasse, precisa il POLITICO ) ed ha acquistato dei semi di canapa che ha accuratamente prima piantato, poi coltivato. Indi ha raccolto le piantine nate e…s’e’ fatta ‘na canna, anzi più d’una, togliendo così guadagno ed ossigeno ai mafiosi.
BENE! BRAVO!, un vero e eroe, sprezzante del pericolo e furbo come un’aquila… lo so che le aquile non son furbe, ma mica vorrete che paragoni la sardina ad una bestia meno nobile.
Ora dovrei commentare, ma che dico? Balbetto mentalmente che fra un po’ si va a votare e qualche idiota inconsapevole, fumandosi ‘na canna, voterà l’audace riccioluto, baluardo certo contro la mafia…

Gabriella Pastorino