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Lori Lightfoot é la sindaca di Chicago che non concede più interviste a giornalisti bianchi. L’importante funzionaria ha raggiunto una certa notorietà sull’onda di uno dei movimenti più cretini che caratterizzano questi giorni sfortunati: il Cancel Culture: Lei – ma che brava! – ha fatto abbattere un paio di statue di quel tal Cristoforo Colombo, vergognosamente bianco, che “scoprì “ l’America.

Certamente la sindaca avrà giustificato la scelta dicendo che se il genovese si faceva i fatti suoi e non rompeva l’anima girando e rigirando, i neri rimanevano in Africa ed i visi pallidi se ne stavano a scannarsi fra loro in altre terre.

Superfluo sottolineare il colore della pelle della signora Lightfoot, vero?

Mi chiedo, ma piano, in un sussurro, un bisbiglio: Se Trump si fosse rifiutato di ricevere giornalisti neri?…

-Alla cerimonia di insediamento di Biden ha recitato alcune sue poesie la ventiduenne Amanda Gorman, poetessa pochissimo apprezzata, ma felicemente nera. E’ stata scelta, si dice, dalla first lady Jill Biden, seguace non attenta di Erato. La graziosa giovane, incurante dello scarso successo riportato, ha annunciato che raccoglierà i suoi poveri versi in un libro che, dato il battage pubblicitario, é stato già più o meno venduto in ogni paese del mondo; conditio sine qua non posta dalla fanciulla: Nessun traduttore dovrà essere bianco.

Probabilmente per non perpetuare il secolare sfruttamento dei neri, arguisco.

-Ed ancora, sempre all’insegna del Cancel Culture, si è deciso di rammodernare le fiabe secondo i dettami del Me too, e non solo:

Biancaneve, Cenerentola, Cappuccetto rosso e tutte le altre sono da riscrivere, accidenti! In primis perché le coppie sono tutte disgustosamente eterosessuali e poi perché i protagonisti sono ancora e sempre tutti pallidi, cadaverici: ed allora la fata madrina che procurò il cocchio a Cenerentola ha cambiato sesso e colore, diventando un atletico nero nerboruto.

In qualche tribunale inoltre è stata depositata la denuncia contro quel violentatore del Principe Azzurro che ha baciato Biancaneve senza chiedere il suo consenso; e non conta che la tizia dormisse, magari un mugugno di assenso il principe doveva pretenderlo, oh!

Continuo?

Mi irrito a sentir definire tout court femministe persone ignorantissime della storia delle lotte al femminile, oltretutto gravemente disturbate nella sfera sessuale. Ora costoro vogliono buttar giù l’immagine di Marilyn Monroe che abbassa la gonna sollevata da una folata di vento; l’immagine – affermano le dementi – è un invito implicito a spiar sotto le vesti muliebri. 

Ed ancora; dopo aver sconciato la statua di Indro Montanelli – dico Indro Montanelli, mica un Travaglio qualsiasi – si è tentato un assalto alla statua di D’Annunzio, eterosessuale dichiarato, spesso reo di scarso rispetto verso il gentil sesso; accuse, bisogna ammetterlo, giuste e motivate. Onestamente non mi esalto per il vate, se non per le novelle della Pescara e qualche altra pagina, ma mi indigno per queste rivisitazioni dementi. Mi si dice che comunque sino ad ora siano state fieramente respinte.

Giudicatemi volgare ma ho molto apprezzato Greta Scarano, attrice che, mentre si sproloquiava di cat calling e neo astruserie, ha dichiarato che se da un pullman qualcuno le grida “A ‘bbona”, non chiama vigili, polizia, carabinieri e finanzieri, ma si limita ad un sonoro “Vai a quel paese”, in versione grillina, ovviamente. Una persona saggia e credibile, finalmente!

-Io, lo giuro, tento di capire il mondo di oggi, le sue pulsioni, i tormenti. Ma spesso ne esco sconfitta. Ad esempio plaudivo al giusto tentativo di abbattere le barriere fra le genti, mirando ad un’eguaglianza… che è stata presto demonizzata:

Come ti viene di chiamarmi Mario solo perché ho un filo di barba, le spalle larghe ed i fianchi stretti? La Luxuria, musa di questi trasformismi, non ti ha insegnato niente? Non vedi che porto lo smalto, quello imposto dal guru Fedez, e sembro la madonna di Montevergine tanto son carica di collane e ammennicoli? Sei fortunata che non abbiano ancora approvato la Zan perché una denuncia non te la levava nessuno”.

A scuola guerra ai bulli che chiamano ciccione il compagno sovrappeso – ed è giustissimo – ma guai anche a chi dice “Che linea! Sei a dieta?”

Allora provochi? Questo è body shaming, balorda. Hai visto che casino hanno fatto quando qualcuno ha ricordato alla Botteri che hanno inventato shampoo e pettini. Se arriva la Zan…”

Ed io vieppiù mi confondo fra neologismi indecifrabili: Cat calling non è un miagolio, è il passante che ti tocca il lato B. Faceva body shaming la solita amica che da decenni mi diceva “Ma ti stai ingrassando sui fianchi?” ed io non lo sapevo.

E poi tutte quelle sigle… Io sono stata d’accordo solo con Nicola Porro: quando gli hanno detto che ci sono 26 stranezze sessuali (non vi incavolate, io le vedo così!) ha proposto di togliere Men e Women dalla porta delle toilette, visto che i trans al femminile non sanno dove andare mentre quelli al maschile se la fanno addosso, o viceversa. Una toilette per tutti: lgbt, maschi un po’ ma non troppo, femmine ma con il vocione, quelli così così…

Una toilette per tutti e diamoci un taglio!

Gabriella Pastorino

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