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Difficilmente mi si potrebbe definire un bocciolo; Una rosa “spampanatella” piuttosto, se proprio mi si vuole accostare ai fiori, cosa che non mi entusiasma particolarmente. Comunque sono tuttora preda di cotte un po’ sui generis: Infatti parlo e scrivo d’amore, come tutti, solo che io l’amore lo descrivo, lo analizzo, ma lo vivo esclusivamente come spettatrice. Del resto sarebbe un po’ difficile viverlo da protagonista quando leggo studio parlo e straparlo di Ovidio, o di Nazim Hikmet, o di Bukowski o Toulouse Lautrec, o quando la mia violenta antipatia per Picasso si è mutata in inquietante curiosità.

Oggi fa fino parlar di poliamore ed io il poliamore chiamo in causa ogni volta che propongo un tema di studio, che in realtà nasce quasi esclusivamente da mie cotte inconsulte.

Ora ne ho presa una nuova, che però difficilmente potrà diventare un quadernone della Noitrè, come gli altri.

Ho preso una cotta per Drusilla.

Siamo più o meno coetanee, penso; ambedue autoironiche, amiamo l’italiano ricercato, colto, ma per il resto siamo agli antipodi:

Lei, alta, slanciata, la chioma nivea pettinata meravigliosamente bene; Piuttosto tracagnotta io, e sempre in lotta con ciocche disordinate e ribelli come le idee che mi vorticano in testa.

La mia cotta è scattata quando ho visto che il suo menefreghismo supera di gran lunga il mio, Drusilla parla di unicità, concetto che anche io perseguo, ma solo in teoria; Se è vero – ed è vero – che aborro il gregge, talvolta vi entro, magari inconsapevolmente.

Lei, creatura di classe, mai.

Come una gentildonna toscana é cortese con tutti e ed estremamente signorile nel tratto; io pure sono gentile, ma sovente scado in un festival di oh-mi-scusi-grazie-prego-si figuri-ma le pare…

E poi – gran merito ai miei occhi – fa delle gaffes irresistibili…ma forse in questo la batto, anche perché le sue sono studiate, le mie tragicamente spontanee.

Ho simpatie per altre creature dalla doppia personalità: sono un’ammiratrice di Mauro Coruzzi – Platinette, intelligente e mai banale, mentre non mi attirano affatto furbastri che per sdoganare il loro sesso incerto ne fanno una bandiera, tentando di imporre a tutti certi modus vivendi.

Drusilla, gelosa della sua unicità, ne va fiera e di certo non si pone a modello da seguire; questo lo lascia ai Ferragnez.

Lei ha classe.

Gabriella Pastorino